Consiglio di Stato sentenza n. 7099 del 2019

ECLI:IT:CDS:2019:7099SENT

Massima

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Il Comune, una volta rilasciato un titolo edilizio, può esercitare il potere di sospensione dei lavori ai sensi dell'art. 27, comma 3, del d.P.R. n. 380/2001 solo per un periodo massimo di 45 giorni, al fine di verificare la legittimità del titolo stesso e adottare, ove necessario, i provvedimenti di autotutela. La reiterazione nel tempo di provvedimenti sospensivi, senza l'adozione di alcun atto definitivo sulla legittimità del titolo, configura un esercizio distorto del potere cautelare, che può dar luogo a responsabilità risarcitoria nei confronti del titolare del permesso di costruire. Tuttavia, il danno risarcibile è limitato a quello causalmente connesso all'ultimo provvedimento di sospensione, essendo escluso il ristoro di pregiudizi derivanti da precedenti provvedimenti non tempestivamente impugnati dal privato.

Sentenza completa

Pubblicato il 21/10/2019

N. 07099/2019REG.PROV.COLL.

N. 07799/2009 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Seconda)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 7799 del 2009, proposto dal Comune di ((omissis)), in persona del Sindaco in carica
pro tempore
, rappresentato e difeso dall’avvocato ((omissis)), elettivamente domiciliato presso la Segreteria del Consiglio di Stato in Roma, Palazzo Spada, Piazza Capo di Ferro, 13,

contro

il signor ((omissis)), rappresentato e difeso dagli avvocati ((omissis)) e ((omissis))à, elettivamente domiciliato presso lo studio del primo a Roma, via Conca d’Oro, 184/190,

per la riforma

della sentenza del T.a.r. per le Marche, n. 669 del 27 maggio 2011, resa
inter partes
, concernente diniego di permesso di costru…

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