Cassazione penale Sez. I sentenza n. 34122 del 12 luglio 2017

ECLI:IT:CASS:2017:34122PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La configurabilità della continuazione tra un reato associativo, come l'associazione di tipo mafioso, e altri reati-fine commessi dai partecipi del sodalizio criminoso non può essere affermata in via automatica o presuntiva, ma richiede un'attenta valutazione in concreto del nesso teleologico tra i diversi fatti di reato, alla luce delle specifiche modalità e circostanze della loro realizzazione. In particolare, non è sufficiente che i reati-fine rientrano astrattamente nelle finalità tipiche dell'associazione, essendo necessario accertare che essi siano stati effettivamente programmati e voluti sin dall'origine nell'ambito del medesimo disegno criminoso, senza che rilevi la mera appartenenza dell'agente all'associazione. Inoltre, la continuità esecutiva tra i reati può essere esclusa qualora emerga una frattura temporale significativa nel comportamento criminoso dell'imputato, come l'interposizione di un periodo di detenzione, che interrompe il nesso di esecuzione unitaria. Infine, il giudice deve valutare attentamente le specifiche circostanze di fatto, come l'imprevedibilità degli eventi che hanno determinato la commissione di alcuni reati-fine, per escludere la sussistenza del medesimo disegno criminoso.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. NOVIK Adet Toni - Presidente

Dott. VANNUCCI Marco - Consigliere

Dott. SANDRINI Enrico Giusepp - Consigliere

Dott. BONI Monica - rel. Consigliere

Dott. COCOMELLO Assunta - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 13/07/2016 della CORTE ASSISE APPELLO di REGGIO CALABRIA;
sentita la relazione svolta dal Consigliere Dr. BONI MONICA;
lette le conclusioni del PG Dr. SPINACI Sante, che ha chiesto il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1.Con ordinanza resa in data 13 luglio 2016 la Corte di Assise di appello di Reggio Calabria rigettava l'istanza proposta da (OMISSIS), volta ad ottenere l'applicazione in sede esecutiva della continuaz…

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