Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 28953 del 11 luglio 2008

ECLI:IT:CASS:2008:28953PEN

Massima

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Il reato di resistenza a pubblico ufficiale di cui all'art. 337 c.p. si configura quando la violenza o la minaccia sono esercitate dal soggetto agente durante il compimento dell'atto di ufficio del pubblico ufficiale, al fine di condizionarne o impedirne l'autonomia decisoria. Pertanto, la mera espressione di sentimenti ostili, di rabbia o di disprezzo nei confronti del pubblico ufficiale, anche se successiva all'atto di ufficio, non integra il reato di resistenza, ma al più la fattispecie depenalizzata dell'oltraggio. Tuttavia, qualora le minacce siano proferite durante le fasi di contestazione e redazione del verbale da parte degli agenti di polizia, esse devono ritenersi finalizzate a contrastare o impedire l'attività istituzionale degli operanti, realizzando così il reato di resistenza. L'intervenuta sottoscrizione del verbale da parte dell'imputato non esclude necessariamente la configurabilità del reato, in quanto tale comportamento può essere compatibile con la descrizione dell'episodio offerta dai pubblici ufficiali. Infine, la sopravvenuta prescrizione del reato, in assenza di cause sospensive, comporta l'obbligo di dichiararne l'estinzione, nonostante l'infondatezza del ricorso proposto dall'imputato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Magistrati:

Dott. AGRO' Antonio - Presidente

Dott. SERPICO Francesco - Consigliere

Dott. DOGLIOTTI Massimo - Consigliere

Dott. PAOLONI Giacomo - Consigliere

Dott. CARCANO Domenico - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

BE. Ni., nato a (OMESSO);

avverso la sentenza in data 06/12/2007 della Corte di Appello di Bologna;

esaminati gli atti, la sentenza impugnata ed il ricorso;

udita in pubblica udienza la relazione del Consigliere Dott. PAOLONI Giacomo;

udito il Pubblico Ministero in persona del sostituto Procuratore Generale Dott. MONETTI Vito, che ha concluso per il rigetto del ricorso.

MOTIVI DELLA DECISIONE <…

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