Cassazione penale Sez. III sentenza n. 42976 del 26 ottobre 2015

ECLI:IT:CASS:2015:42976PEN

Massima

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Il concorso morale nel reato si configura quando il contributo causale del concorrente, pur manifestandosi attraverso forme differenziate e atipiche della condotta criminosa, risulta comunque determinante nella fase ideativa o preparatoria del reato, in rapporto di causalità efficiente con le attività poste in essere dagli altri concorrenti. Tale apporto concorsuale può consistere nell'istigazione, nella determinazione all'esecuzione del delitto, nell'agevolazione alla sua preparazione o consumazione, nel rafforzamento del proposito criminoso di altro concorrente, ovvero nella mera adesione, autorizzazione o approvazione finalizzate a rimuovere ogni ostacolo alla realizzazione del reato. Ai fini della configurabilità del concorso morale, il giudice di merito è tenuto a motivare in modo non equivoco sull'esistenza di un reale interesse dell'imputato alla commissione del fatto illecito e sulla sua efficiente partecipazione nella fase ideativa o preparatoria del reato, senza poter confondere l'atipicità della condotta concorsuale con l'indifferenza probatoria circa le concrete modalità del suo manifestarsi. La liquidazione del danno non patrimoniale, essendo affidata ad apprezzamenti discrezionali ed equitativi del giudice di merito, è incensurabile in sede di legittimità quando contenga l'indicazione di congrue, anche se sommarie, ragioni del processo logico adottato, purché vi sia una ragionevole correlazione tra la gravità effettiva del danno e l'ammontare dell'indennizzo.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FIALE Aldo - Presidente

Dott. DI NICOLA Vito - Consigliere

Dott. PEZZELLA Vincenzo - Consigliere

Dott. SCARCELLA Alessio - rel. Consigliere

Dott. MENGONI Enrico - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), n. (OMISSIS);
avverso la sentenza della Corte d'Appello di LECCE in data 30/01/2014;
visti gli atti, il provvedimento denunziato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere Dott. SCARCELLA Alessio;
udite le conclusioni del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. IZZO G., che ha chiesto dichiararsi inammissibile il ricorso;
udite, per la parte civile, le conclusioni dell'Avv. (OMISSIS), sostituto processuale dell'Avv. (OMISSIS), …

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