Cassazione penale Sez. I sentenza n. 26023 del 5 luglio 2007

ECLI:IT:CASS:2007:26023PEN

Massima

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Il provvedimento del giudice dell'esecuzione o del tribunale di sorveglianza, una volta divenuto formalmente irrevocabile, preclude una nuova pronuncia sul medesimo "petitum" non in maniera assoluta e definitiva, ma "rebus sic stantibus", finché non si prospettino nuovi dati di fatto o nuove questioni giuridiche. Pertanto, la richiesta fondata su motivi nuovi non valutati con la precedente ordinanza deve essere esaminata nel merito ed eventualmente anche rigettata, ma non può essere dichiarata inammissibile per il solo fatto che vi sia stato un precedente provvedimento negativo, in quanto il principio della preclusione processuale - divieto del ne bis in idem - trova applicazione solo ove la nuova istanza sia fondata sui medesimi presupposti di fatto e sulle stesse ragioni di diritto di quella precedente, già dichiarata inammissibile ovvero rigettata con provvedimento non impugnato e per ciò divenuto definitivo.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FAZZIOLI Edoardo - Presidente

Dott. GIORDANO Umberto - Consigliere

Dott. GIRONI ((omissis)) - Consigliere

Dott. URBAN Giancarlo - Consigliere

Dott. CAVALLO Aldo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) MA. PA. , N. IL (OMESSO);

avverso ORDINANZA del 03/05/2006 TRIB. SORVEGLIANZA di MILANO;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. CAVALLO ALDO;

lette le conclusioni del P.G. Dr. D'ANGELO Giovanni il quale ha chiesto il rigetto del ricorso.

CONSIDERATO IN FATTO E IN DIRITTO

1. Con ordinanza del 21 dicembre 2005 il Magistrato di sorveglianza di Milano dichiarava inammissibile l'istanza di liberazione anticipa…

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