Cassazione penale Sez. III sentenza n. 28741 del 21 giugno 2018

ECLI:IT:CASS:2018:28741PEN

Massima

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Il provvedimento di divieto di accesso alle manifestazioni sportive (c.d. "daspo") può essere legittimamente disposto dal Questore anche in relazione a condotte di violenza non direttamente commesse in occasione dello svolgimento della competizione sportiva, purché sussista un rapporto di immediato ed univoco nesso eziologico tra tali condotte e l'evento sportivo. Tale nesso causale, tuttavia, non può essere affermato in modo generico, ma deve risultare puntualmente motivato sulla base di elementi concreti che dimostrino il collegamento diretto e inequivocabile tra il comportamento violento e la manifestazione sportiva. In assenza di una simile motivazione, il provvedimento di aggravamento del "daspo" mediante l'imposizione dell'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria risulta privo di adeguato fondamento.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DI NICOLA Vito - Presidente

Dott. RAMACCI Luca - Consigliere

Dott. SOCCI Angelo Matteo - Consigliere

Dott. CERRONI Claudio - rel. Consigliere

Dott. CORBETTA Stefano - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 01/12/2017 del Tribunale di Roma;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. Claudio Cerroni;
lette le richieste del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dr. Cardia Delia, che ha concluso chiedendo l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con ordinanza del 1. dicembre 2017 il Giudice per le indagini preliminari del Tribunale…

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