Cassazione civile Sez. I sentenza n. 19947 del 29 settembre 2011

ECLI:IT:CASS:2011:19947CIV

Massima

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Il contratto di appalto pubblico può validamente prevedere, nel bando di gara o nel contratto stesso, un termine per il pagamento del corrispettivo all'appaltatore coincidente con l'avvenuto accreditamento dei fondi da parte dell'ente finanziatore, senza che ciò comporti una alterazione del sinallagma contrattuale o una clausola vessatoria. In tal caso, il mancato rispetto di tale termine non integra un ritardo nel pagamento imputabile alla stazione appaltante, qualora questa abbia tempestivamente richiesto e ottenuto l'accreditamento dei fondi necessari. L'appaltatore non può pretendere il pagamento degli interessi di mora ex art. 35 del capitolato generale dei lavori pubblici, ove il ritardo nel pagamento sia dipeso esclusivamente dal mancato accreditamento dei fondi da parte dell'ente finanziatore, senza che la stazione appaltante abbia tenuto un comportamento in mala fede o negligente nel sollecitare tale accreditamento.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA CIVILE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CARNEVALE Corrado - Presidente

Dott. FIORETTI ((omissis)) - Consigliere

Dott. SALME' Giuseppe - rel. Consigliere

Dott. PICCININNI Carlo - Consigliere

Dott. RAGONESI Vittorio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso 8712-2005 proposto da:

TO. GI. (C.F. (OMESSO)), elettivamente domiciliato in ROMA, VIA S. TOMMASO D'AQUINO 119, presso l'avvocato MARCONE CARLO, rappresentato e difeso dall'avvocato MELFI RAFFAELE, giusta procura a margine del ricorso;

- ricorrente -

contro

COMUNE DI S. ((omissis)), in persona del Sindaco pro tempore, domiciliato in ROMA, PIAZZA CAVOUR, presso la CANCELLERIA CIVILE DELLA CORTE DI CASSAZIONE, rappresen…

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