Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 29644 del 27 luglio 2010

ECLI:IT:CASS:2010:29644PEN

Massima

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La resistenza a pubblico ufficiale si configura quando la condotta dell'agente, pur non essendo diretta a impedire specifici atti di ufficio, sia volta a ostacolare l'attività istituzionale della pubblica amministrazione, come nel caso in cui l'aggressione agli agenti di polizia avvenga al fine di raggiungere i tifosi avversari nonostante il loro sbarramento. In tali ipotesi, la mera circostanza che le lesioni siano state consumate o tentate non esclude la configurabilità del reato di resistenza, in quanto ciò che rileva è l'intento di opporsi all'azione della pubblica autorità, a prescindere dalle conseguenze lesive della condotta. Il reato di resistenza a pubblico ufficiale, pertanto, sussiste quando l'aggressione agli agenti di polizia, pur non essendo diretta a impedire specifici atti di ufficio, sia finalizzata a ostacolare l'attività istituzionale della pubblica amministrazione, come nel caso in cui l'agente agisca per raggiungere i tifosi avversari nonostante il sbarramento degli agenti. In tali ipotesi, la circostanza che le lesioni siano state consumate o tentate non esclude la configurabilità del reato, in quanto ciò che rileva è l'intento di opporsi all'azione della pubblica autorità, a prescindere dalle conseguenze lesive della condotta. La resistenza a pubblico ufficiale, pertanto, si configura quando la condotta dell'agente, pur non essendo diretta a impedire specifici atti di ufficio, sia volta a ostacolare l'attività istituzionale della pubblica amministrazione, come nel caso in cui l'aggressione agli agenti di polizia avvenga al fine di raggiungere i tifosi avversari nonostante il loro sbarramento. In tali ipotesi, la mera circostanza che le lesioni siano state consumate o tentate non esclude la configurabilità del reato, in quanto ciò che rileva è l'intento di opporsi all'azione della pubblica autorità, a prescindere dalle conseguenze lesive della condotta.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. LATTANZI Giorgio - Presidente

Dott. AGRO' ((omissis)) - Consigliere

Dott. IPPOLITO Francesco - Consigliere

Dott. CONTI Giovanni - Consigliere

Dott. FIDELBO Giorgio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Br. Ni. ;

contro la sentenza 22 marzo 2010 della Corte d'Appello di Genova;

Udita la relazione del ((omissis))';

Udito il P.G. ((omissis)) che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

RITENUTO IN FATTO E IN DIRITTO

1. Su ricorso del P.G. contro la sentenza che aveva assolto Br. Ni. , la Corte d'Appello di Genova, con la decisione indicata in epigrafe, riteneva il medesimo resp…

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