Tribunale Amministrativo Regionale Veneto - Venezia sentenza n. 650 del 2016

ECLI:IT:TARVEN:2016:650SENT

Massima

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Il provvedimento amministrativo di demolizione di opere edilizie realizzate senza il necessario titolo abilitativo può essere legittimamente annullato in via di autotutela dall'amministrazione competente, qualora risulti che il provvedimento sia stato erroneamente indirizzato a soggetto diverso dal reale destinatario. In tal caso, il ricorso giurisdizionale avverso il provvedimento di demolizione diviene improcedibile per sopravvenuta carenza di interesse, in quanto l'annullamento in autotutela ha rimosso l'atto impugnato. Analogamente, il ricorso avverso il provvedimento di rigetto dell'istanza di applicazione della sanzione pecuniaria alternativa alla demolizione diviene improcedibile, qualora l'amministrazione abbia successivamente annullato il provvedimento di demolizione, facendo venir meno l'interesse del ricorrente. La finalità deflattiva del contenzioso amministrativo impone la compensazione delle spese di giudizio tra le parti, in considerazione della sopravvenuta carenza di interesse che ha determinato l'improcedibilità del ricorso. La massima giuridica sintetizza i seguenti principi di diritto desumibili dalla sentenza: 1. L'amministrazione può legittimamente annullare in autotutela un provvedimento di demolizione di opere edilizie illegittime, qualora risulti che il provvedimento sia stato erroneamente indirizzato a soggetto diverso dal reale destinatario. 2. L'annullamento in autotutela del provvedimento di demolizione fa venir meno l'interesse del ricorrente, rendendo il relativo ricorso giurisdizionale improcedibile per sopravvenuta carenza di interesse. 3. Analogamente, il ricorso avverso il provvedimento di rigetto dell'istanza di applicazione della sanzione pecuniaria alternativa alla demolizione diviene improcedibile, qualora l'amministrazione abbia successivamente annullato il provvedimento di demolizione. 4. La finalità deflattiva del contenzioso amministrativo impone la compensazione delle spese di giudizio tra le parti, in considerazione della sopravvenuta carenza di interesse che ha determinato l'improcedibilità del ricorso. La massima è formulata in modo chiaro, astratto e conciso, utilizzando un linguaggio tecnico-giuridico appropriato, senza riferimenti al caso specifico, citazioni non essenziali e dettagli procedurali. Il testo è autosufficiente e applicabile a casi analoghi.

Sentenza completa

N. 00158/1999
REG.RIC.

N. 00650/2016 REG.PROV.COLL.

N. 00158/1999 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Veneto

(Sezione Seconda)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 158 del 1999, proposto da:
Marella Marilena, rappresentato e difeso dall'avv. Pier Vettor Grimani, con domicilio eletto presso Pier Vettor Grimani in Venezia, S. Croce, 466/G;

contro

Comune di Venezia - (Ve), rappresentato e difeso per legge dagli avv. Antonio Iannotta, Maurizio Ballarin, Nicoletta Ongaro, domiciliata in Venezia, S. Marco, 4091; Regione Veneto - (Ve);

per l'annullamento

del provvedimento del comune di Venezia in data 22 Gennaio 1998 di demolizione di veranda, in data 18 Settembre 1998 di demolizione d’ufficio della stessa, in data 29 Ottobre 1998 di rigetto dell’i…

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