Cassazione penale Sez. II sentenza n. 211 del 3 gennaio 2017

ECLI:IT:CASS:2017:211PEN

Massima

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Il sequestro probatorio di denaro e oggetti rinvenuti nella disponibilità di un indagato per reati contro il patrimonio è legittimo quando, sulla base di gravi indizi, tali beni possono essere ricondotti all'attività delittuosa contestata, senza che l'indagato debba dimostrare la legittima provenienza degli stessi. L'ordinanza che dispone il sequestro non è censurabile in sede di legittimità per meri vizi logici o contraddittorietà della motivazione, essendo ammissibile il ricorso per cassazione solo per mancanza assoluta di motivazione o presenza di motivazione meramente apparente, in quanto correlate all'inosservanza di precise norme processuali.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DIOTALLEVI Giovanni - Presidente

Dott. ALMA ((omissis)) - Consigliere

Dott. FILIPPINI Stefano - Consigliere

Dott. BELTRANI Sergio - Consigliere

Dott. PACILLI G. A. R - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) n. a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del Tribunale del riesame di Prato del 18.1.2016;
Visti gli atti, l'ordinanza e il ricorso;
Udita nell'udienza camerale del 25.11.2016 la relazione fatta dal ((omissis));
Letta la requisitoria del Sostituto Procuratore Generale in persona del Dott. BIRRITTERI Luigi, che ha chiesto di dichiarare inammissibile il ricorso.
RITENUTO IN FATTO
Con l'ordinanza del 18.1.2016 il Tr…

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