Cassazione penale Sez. V sentenza n. 20028 del 11 maggio 2023

ECLI:IT:CASS:2023:20028PEN

Massima

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Il reato di atti persecutori può essere integrato anche da condotte non direttamente rivolte alla persona offesa, ma che comportino subdole interferenze nella sua vita privata, purché tali comportamenti, valutati nel loro complesso, siano idonei a cagionare un perdurante e grave stato di ansia e di paura nella vittima. La divulgazione non consensuale di immagini intime della persona offesa, lesive della sua onorabilità e reputazione, non può essere considerata una legittima reazione a precedenti accuse di violenza sessuale, in assenza di una chiara e comprovata base fattuale che dimostri la priorità temporale e la strumentalità di tale condotta rispetto alle accuse stesse. Il giudice di legittimità non può sostituire la propria valutazione del compendio probatorio a quella operata dai giudici di merito, in presenza di una doppia conforme, essendo preclusa la rilettura degli elementi di fatto posti a fondamento della decisione impugnata e l'adozione di nuovi e diversi parametri di ricostruzione e valutazione dei fatti.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DE MARZO Giuseppe - Presidente

Dott. MASINI Tiziano - Consigliere

Dott. CUOCO Michele - Consigliere

Dott. BIFULCO Daniela - Consigliere

Dott. GIORDANO Rosaria - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 26/01/2022 della CORTE APPELLO di PALERMO;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. GIORDANO ROSARIA;
letta la requisitoria del Sostituto Procuratore Generale, Dr. KATE TASSONE, la quale ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso;
lette le conclusioni del difensore dell'imputato, avv. (OMISSIS), che ha insistito per l'accoglimento del ricorso.
RITENUTO I…

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