Il Sindaco conserva la competenza ad adottare i provvedimenti di rigetto delle istanze di sanatoria edilizia sino all'entrata in vigore della novella introdotta con la legge n. 127/1997, la quale ha attribuito espressamente ai dirigenti la competenza in materia di provvedimenti di autorizzazione, concessione o analoghi, il cui rilascio presupponga accertamenti e valutazioni, anche di natura discrezionale. Pertanto, il provvedimento di rigetto di una domanda di concessione edilizia in sanatoria adottato da un dirigente comunale prima dell'entrata in vigore della citata legge n. 127/1997 è viziato per incompetenza, in quanto la competenza era ancora attribuita al Sindaco. L'annullamento del provvedimento per incompetenza comporta la restituzione dell'affare all'amministrazione competente, senza che il giudice possa effettuare alcuna prognosi sul contenuto del nuovo provvedimento, essendo possibile che nel frattempo siano intervenuti nuovi elementi che possano condurre ad un esito diverso. L'art. 21-octies della legge n. 241/1990, che preclude l'annullamento del provvedimento quando il suo contenuto dispositivo non avrebbe potuto essere diverso, non è applicabile ai vizi di incompetenza, i quali configurano un vizio di legittimità distinto dalla violazione di norme sul procedimento o sulla forma.