Cassazione penale Sez. IV sentenza n. 10912 del 6 marzo 2014

ECLI:IT:CASS:2014:10912PEN

Massima

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La circostanza attenuante della lieve entità del fatto prevista dall'art. 73, comma 5, del D.P.R. n. 309/1990 configura una circostanza attenuante ad effetto speciale, che deve essere obbligatoriamente sottoposta al giudizio di comparazione con le circostanze aggravanti contestate e riconosciute sussistenti, come la recidiva reiterata infraquinquennale specifica. Pertanto, il giudice deve procedere al bilanciamento tra l'attenuante e l'aggravante, con la conseguenza che, in caso di equivalenza, la pena deve essere determinata senza tener conto di alcuna delle circostanze, mentre in caso di prevalenza dell'attenuante, la pena deve essere commisurata nell'ambito dei limiti edittali previsti per l'ipotesi attenuata, senza applicare l'aumento per la recidiva. La Corte Costituzionale, con la sentenza n. 251 del 2012, ha dichiarato l'illegittimità costituzionale del divieto di prevalenza dell'attenuante di cui all'art. 73, comma 5, del D.P.R. n. 309/1990 sulla recidiva reiterata.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUARTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SIRENA ((omissis)) - Presidente

Dott. ROMIS Vincenzo - rel. Consigliere

Dott. FOTI Giacomo - Consigliere

Dott. CASSANO Margherita - Consigliere

Dott. GRASSO Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

PROCURATORE GENERALE PRESSO CORTE D'APPELLO DI FIRENZE;

nei confronti di:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 1755/2012 TRIBUNALE di LIVORNO, del 17/12/2012;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 05/12/2013 la relazione fatta dal Consigliere Dott. VINCENZO ROMIS;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. STABILE Carmine che ha concluso per annullamento con rinvio.

RITENUTO IN FATT…

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