Cassazione penale Sez. II sentenza n. 29520 del 13 giugno 2017

ECLI:IT:CASS:2017:29520PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La condotta di violenza o minaccia posta in essere da un soggetto estraneo al rapporto obbligatorio, anche se finalizzata a far valere un preteso diritto civilistico, non può mai integrare il reato di esercizio arbitrario delle proprie ragioni, ma integra altra fattispecie delittuosa. Ai fini della sussistenza del grave quadro indiziario e delle esigenze cautelari, il giudice può valorizzare le modalità della condotta, la personalità dell'indagato e il contesto socio-ambientale, senza essere vincolato dalla diversa ricostruzione dei fatti prospettata dalla difesa, purché la motivazione sia logica e coerente. Il ricorso per cassazione avverso le misure cautelari personali è ammissibile solo per denunciare la violazione di specifiche norme di legge o la carenza, contraddittorietà o manifesta illogicità della motivazione, senza poter censurare la ricostruzione dei fatti operata dal giudice di merito.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DAVIGO Piercamillo - Presidente

Dott. RAGO Geppino - Consigliere

Dott. IMPERIALI Luciano - Consigliere

Dott. VERGA Giovanna - Consigliere

Dott. PACILLI Giuseppi - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 29/10/2016 del TRIB. LIBERTA' di PALERMO;
sentita la relazione svolta dal Consigliere GIUSEPPINA ANNA ROSARIA PACILLI;
sentite le conclusioni del PG Dr. CARMINE STABILE che ha chiesto di dichiarare inammissibile il ricorso.
RITENUTO IN FATTO
Con ordinanza del 29 ottobre 2016 il Tribunale del riesame di Palermo, adito ex articolo 309 c.p.p., ha confermato l'ordinanza del 5 ottobre 2016 (emessa nel procedimento penale R.G.N.…

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