Cassazione penale Sez. V sentenza n. 6349 del 16 febbraio 2016

ECLI:IT:CASS:2016:6349PEN

Massima

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Il diniego della causa di non punibilità della provocazione, ai sensi dell'art. 599 c.p., richiede la sussistenza di un nesso di causalità determinante tra il fatto provocante e il fatto provocato, non essendo sufficiente un mero legame di occasionalità. Pertanto, il giudice di merito, nel valutare la configurabilità di tale causa di non punibilità, deve compiere un'attenta disamina del complessivo quadro probatorio, senza limitarsi a considerare singoli segmenti della vicenda, ma esaminando l'intera sequenza degli eventi, anche pregressi, al fine di accertare l'esistenza di un nesso causale qualificato tra la condotta provocante e la reazione dell'imputato. Inoltre, il giudice d'appello, nel rigettare la richiesta di rinnovazione dell'istruttoria dibattimentale, può motivare implicitamente tale diniego, evidenziando la sussistenza di elementi probatori sufficienti per affermare o negare la responsabilità dell'imputato, senza necessità di un'espressa motivazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PALLA Stefano - Presidente

Dott. SABEONE Gerardo - Consigliere

Dott. GORJAN Sergio - Consigliere

Dott. MICHELI Paolo - Consigliere

Dott. CAPUTO Angelo - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);
avverso la sentenza n. 24/2012 TRIBUNALE di BARI, del 10/02/2015;
visti gli atti, la sentenza e il ricorso;
udita in PUBBLICA UDIENZA del 29/12/2015 la relazione fatta dal Consigliere Dott. CAPUTO Angelo;
Udito il Sostituto Procuratore generale della Repubblica presso questa Corte di cassazione dott. M. Fraticelli, che ha concluso per il rigetto del ricorso.
Udito altresi' per il ricorrente l'avv. (OMISSIS), in sostituzione dell'avv. (OMISSIS), che si e' …

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