Cassazione penale Sez. V sentenza n. 27391 del 4 luglio 2008

ECLI:IT:CASS:2008:27391PEN

Massima

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Il giudice di appello e la Corte di Cassazione, nel dichiarare estinto per amnistia o prescrizione il reato per il quale in primo grado è intervenuta condanna, sono tenuti a decidere sulla impugnazione agli effetti delle disposizioni dei capi della sentenza che concernono gli interessi civili. In tale prospettiva, i motivi di impugnazione proposti dall'imputato devono essere esaminati compiutamente, non potendosi dare conferma alla condanna (anche solo generica) al risarcimento del danno in ragione della mancanza di prova dell'innocenza dell'imputato, secondo quanto previsto dall'articolo 129, comma 2, c.p.p. Pertanto, la sentenza che, pur dichiarando estinto il reato per prescrizione, conferma la condanna al risarcimento del danno senza esaminare specificamente i motivi di impugnazione relativi all'inattendibilità delle dichiarazioni della parte civile, deve essere annullata limitatamente alle statuizioni civili e rinviata al giudice civile competente per valore in grado di appello.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. NARDI Domenico - Presidente

Dott. CARROZZA Arturo - Consigliere

Dott. SCALERA Vito - Consigliere

Dott. FUMO Maurizio - Consigliere

Dott. DIDONE Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) PI. GI. , N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 03/05/2007 CORTE APPELLO di ROMA;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dr. DIDONE ANTONIO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dr. FEBBRARO Giuseppe, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

MOTIVI DELLA DECISIONE

La Corte di appello di Roma, con sentenza del 3 maggi…

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