Il diniego di permesso di costruire in sanatoria, ai sensi dell'art. 36 del D.P.R. 380/2001, per opere in difformità rispetto alla concessione edilizia originaria, determina il sopravvenuto difetto di interesse del ricorrente, qualora il Comune abbia successivamente adottato un provvedimento di demolizione delle medesime opere, non impugnato, rendendo così privo di utilità pratica l'accoglimento del ricorso avverso il diniego di sanatoria. In tal caso, il ricorso deve essere dichiarato improcedibile per sopravvenuto difetto di interesse, ai sensi dell'art. 84, comma 4, del Codice del processo amministrativo, in quanto l'annullamento del diniego di sanatoria non produrrebbe alcun effetto utile per il ricorrente, essendo comunque destinato a rimuovere opere abusive già oggetto di un provvedimento di demolizione non impugnato. La compensazione integrale delle spese di giudizio è giustificata dalla particolare situazione processuale determinatasi, con la rinuncia del ricorrente e l'improcedibilità del ricorso per sopravvenuto difetto di interesse.