Tribunale Amministrativo Regionale Campania - Napoli sentenza n. 3541 del 2013

ECLI:IT:TARNA:2013:3541SENT

Massima

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Il Ministero per i Beni Culturali e Ambientali può annullare, con provvedimento motivato, l'autorizzazione regionale di cui all'art. 7 della legge 29 giugno 1939, n. 1497 anche oltre il termine di sessanta giorni dalla relativa comunicazione, qualora la pratica non sia completa della documentazione necessaria per lo svolgimento dell'attività amministrativa di controllo demandata al Ministero. Il termine di sessanta giorni per l'annullamento ministeriale decorre solo dal momento in cui perviene all'amministrazione statale la documentazione completa. Il provvedimento di annullamento del nulla-osta paesistico non ha natura di atto recettizio, con la conseguenza che il termine - perentorio - di sessanta giorni previsto per la sua adozione attiene al solo esercizio del potere di annullamento da parte dell'Amministrazione statale e non anche alla comunicazione o notificazione ai destinatari del provvedimento stesso. L'annullamento del nulla-osta paesistico può essere disposto dal Ministero per i Beni Culturali e Ambientali in presenza di un vincolo di inedificabilità assoluta, ai sensi dell'art. 1-quinquies della legge n. 431 del 1985, senza necessità di una valutazione in concreto circa il pregiudizio che la realizzazione dell'opera assentita dal Comune avrebbe effettivamente arrecato agli equilibri paesistici dell'area. Ciò in quanto il carattere stringente della portata testuale dell'art. 1-quinquies comporta la radicale immodificabilità dello stato dei luoghi ivi contemplati, a prescindere dalla necessità di qualunque ulteriore valutazione in concreto. L'inutile decorso del termine del 31 dicembre 1986 senza che le Regioni abbiano adottato i piani territoriali paesistici non comporta la cessazione del vincolo di immodificabilità assoluta di cui all'art. 1-quinquies, né implica il venir meno della misura di salvaguardia ivi prevista. Pertanto, il rilascio di un titolo autorizzatorio comunale e la realizzazione dell'intervento edificatorio in violazione di tale divieto non possono essere giustificati dal decorso del termine in parola. I vincoli di inedificabilità posti dalla legge per intere categorie di beni di interesse paesistico, come quello di cui all'art. 1-quinquies della legge n. 431 del 1985, sono estranei alla disciplina dell'espropriazione di cui all'art. 42, terzo comma, Cost. e rientrano a pieno titolo nella disciplina dell'art. 42, secondo comma, Cost., in quanto ascrivibili ad una scelta politico-discrezionale del legislatore di assoggettare tali beni ad uno speciale regime della proprietà, conformemente alla previsione costituzionale.

Sentenza completa

N. 13642/1994
REG.RIC.

N. 03541/2013 REG.PROV.COLL.

N. 13642/1994 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale della Campania

(Sezione Terza)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 13642 del 1994, proposto da:
((omissis)) e ((omissis)), rappresentati e difesi dagli avv.ti ((omissis)) e ((omissis)), presso il quale elettivamente domiciliano in Napoli al viale Gramsci n.10;

contro

Ministero Beni Culturali e Ambientali, in persona del legale rappresentante pro tempore rappresentato e difeso dall’Avvocatura Distrettuale dello Stato presso il quale
ope
legis domicilia in Napoli alla via Diaz n.11;
Comune di Terzigno, in persona del legale rappresentante pro tempore, non costituito in giudizio;

per l'annullamento

1.del decreto del Ministero per i Beni Cultu…

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