Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 44878 del 2 dicembre 2008

ECLI:IT:CASS:2008:44878PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nell'annullare senza rinvio l'ordinanza di inammissibilità dell'appello avverso la sentenza di proscioglimento per prescrizione, afferma il principio secondo cui l'imputato ha il diritto di appellare le sentenze di proscioglimento, in quanto la declaratoria di illegittimità costituzionale della normativa che escludeva tale facoltà ha efficacia immediata nei giudizi in corso, con riferimento ai rapporti non ancora definiti con la formazione del giudicato. Pertanto, la sentenza di proscioglimento per prescrizione non può essere assimilata a una pronuncia di assoluzione, essendo suscettibile di impugnazione da parte dell'imputato, in ossequio ai principi di parità delle parti e di effettività del diritto di difesa, tutelati dagli articoli 3, 25 e 111 della Costituzione. Ciò comporta l'annullamento dell'ordinanza di inammissibilità dell'appello e la trasmissione degli atti al giudice di appello per la relativa valutazione dei motivi dedotti dall'imputato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. LATTANZI Giorgio - Presidente

Dott. DI VIRGINIO Adolfo - Consigliere

Dott. IPPOLITO Francesco - Consigliere

Dott. MATERA Lina - Consigliere

Dott. CARCANO Domenico - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) MA. AN., N. IL (OMESSO);

avverso ORDINANZA del 22/05/2007 CORTE APPELLO di ROMA;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dr. MATERA LINA;

lette le conclusioni del P.G. Dr. MURA Antonio, che ha chiesto dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso, con condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma alla cassa delle ammende.

FATTO

Con l'ordinanza…

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