Cassazione penale Sez. V sentenza n. 5330 del 4 febbraio 2015

ECLI:IT:CASS:2015:5330PEN

Massima

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Il pubblico ufficiale che forma un atto di vendita attestando falsamente la presenza e la sottoscrizione del venditore, utilizzando un documento di identità non originale, commette il reato di falsità ideologica in atto pubblico, anche qualora il documento esibito sia intestato al reale proprietario del bene, in quanto l'elemento soggettivo del dolo si configura nella consapevolezza di attestare il falso e nell'induzione in errore dell'ente pubblico che procede alla trascrizione dell'atto. La buona fede del pubblico ufficiale non può essere desunta dalla mera originalità del documento di identità esibito, essendo necessario accertare la corrispondenza tra la persona che ha sottoscritto l'atto e il reale proprietario del bene alienato. Pertanto, la sussistenza dell'elemento psicologico del reato non può essere esclusa sulla base della sola regolarità formale del documento di identità utilizzato, dovendo il giudice valutare complessivamente le circostanze del caso concreto, quali il luogo di residenza indicato nell'atto rispetto a quello risultante dal documento di identità, nonché il coinvolgimento di soggetti diversi dal proprietario apparente nelle varie fasi della compravendita. L'onere di contestare specificamente in sede di appello i profili di fatto accertati dal primo giudice, come l'assenza di esibizione del documento di identità originale, grava sull'imputato, non potendo essere recuperati in sede di legittimità elementi di fatto non dedotti nel precedente grado di giudizio.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PALLA Stefano - Presidente

Dott. FUMO Maurizio - Consigliere

Dott. BRUNO Paolo Antonio - Consigliere

Dott. POSITANO Gabriele - rel. Consigliere

Dott. CAPUTO Angelo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 2052/2012 CORTE APPELLO di LECCE, del 16/01/2014;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 10/10/2014 la relazione fatta dal Consigliere Dott. GABRIELE POSITANO;

Il Procuratore Generale della Corte di Cassazione, dr Mario Pinelli, ha concluso chiedendo l'annullamento con rinvio.

Per la parte civile e' presente l'Avvocato (OMISSIS), il quale conclude chiedendo riget…

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