Cassazione penale Sez. V sentenza n. 3544 del 24 gennaio 2019

ECLI:IT:CASS:2019:3544PEN

Massima

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Il diritto di critica e di espressione del pensiero, pur ampio, trova un limite nel rispetto della reputazione altrui e non può essere esercitato in modo da ledere ingiustamente l'onore e il decoro di una persona. Pertanto, le espressioni offensive e diffamatorie, anche se riferite a questioni di interesse pubblico, non sono giustificate dalla finalità di denunciare presunti comportamenti illeciti, quando risultino eccedere manifestamente i limiti della continenza e della pertinenza. In tali casi, la condotta integra il reato di diffamazione, non potendo essere ritenuta scriminata ai sensi degli articoli 51 e 598 del codice penale. Inoltre, la diffamazione commessa mediante comunicazione indirizzata a più soggetti, anche se uno di essi rivesta una mera funzione di passacarte, integra comunque il requisito della pubblicità richiesto dalla fattispecie delittuosa, non essendo necessario che la diffamazione sia effettivamente conosciuta da una pluralità di persone. Infine, la dichiarazione di remissione di querela da parte della persona offesa, in assenza della necessaria accettazione da parte dell'imputato, non determina l'estinzione del reato e non preclude la pronuncia di una condanna al risarcimento dei danni in favore della parte civile.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PALLA Stefano - Presidente

Dott. ZAZA Carlo - rel. Consigliere

Dott. MAZZITELLI Caterina - Consigliere

Dott. FIDANZIA Andrea - Consigliere

Dott. RICCARDI Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 11/10/2017 del GIUDICE DI PACE di TREVISO;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Carlo Zaza;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Cesqui Elisabetta, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso;
udito il difensore avv. (OMISSIS), che ha concluso per l'accoglimento del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. (OMISSIS) ricorre avv…

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