La presentazione di un'istanza di sanatoria di abusi edilizi produce un automatico effetto caducante sull'ordinanza di demolizione delle opere abusive, ove questa sia stata già adottata. Tuttavia, tale effetto caducante non si estende ai manufatti edilizi estranei all'istanza di sanatoria, i quali devono essere valutati autonomamente in base alla loro natura e alle norme urbanistico-edilizie applicabili. In particolare, una tettoia di dimensioni significative e stabilmente infissa al suolo, anche se realizzata in assenza di titolo, non può essere ricondotta all'ambito dell'attività edilizia libera ai sensi dell'art. 70 della legge regionale n. 65/2014, in quanto comporta una trasformazione permanente dei luoghi che richiede il preventivo rilascio del permesso di costruire. L'amministrazione comunale, pertanto, è legittimata a ordinare la demolizione di tali opere abusive, indipendentemente dall'eventuale presentazione di un programma aziendale di miglioramento agricolo, la cui approvazione non può condizionare l'esercizio dei poteri sanzionatori in materia edilizia.