Cassazione penale Sez. V sentenza n. 25386 del 17 giugno 2016

ECLI:IT:CASS:2016:25386PEN

Massima

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Il falso uso di un certificato medico, anche se non accompagnato dalla materiale contraffazione dello stesso, può integrare il reato di tentata truffa ai danni di una compagnia assicurativa, qualora tale condotta sia diretta in modo inequivoco a trarre in inganno la compagnia e a conseguire un ingiusto profitto con altrui danno, anche se il tentativo non vada a buon fine per motivi indipendenti dalla volontà dell'agente. La produzione di un certificato medico falso costituisce prova del reato di uso di atto falso, ma non necessariamente della materiale contraffazione dello stesso, essendo sufficiente a configurare il reato di tentata truffa la mera idoneità della condotta a indurre in errore la compagnia assicurativa ai fini dell'ottenimento di un ingiusto profitto. Il giudice di merito, nel valutare la sussistenza degli elementi costitutivi dei reati contestati, non è vincolato dalla qualificazione giuridica operata nell'imputazione, potendo riqualificare i fatti in base alle risultanze processuali. La mancata concessione delle attenuanti generiche e la determinazione della pena rientrano nel potere discrezionale del giudice di merito, che deve motivare adeguatamente le proprie scelte sulla base degli elementi concreti del caso, senza che il mero dissenso del condannato possa integrare un vizio di legittimità della decisione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SAVANI Piero - Presidente

Dott. GORJAN Sergio - Consigliere

Dott. DE GREGORIO Eduardo - Consigliere

Dott. CAPUTO Angelo - Consigliere

Dott. FIDANZIA Andrea - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), N. IL (OMISSIS);
avverso la sentenza n. 1743/2014 CORTE APPELLO di PALERMO, del 28/05/2015;
visti gli atti, la sentenza e il ricorso;
udita in PUBBLICA UDIENZA del 30/03/2016 la relazione fatta dal Consigliere Dott. ANDREA FIDANZIA;
Il Procuratore Generale della Corte di Cassazione, Dott.ssa Di Nardo Marilia ha concluso per la declaratoria di inammissibilita' del ricorso.
L'avv. (OMISSIS) per il ricorrente ha chiesto l'accoglimento del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1,…

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