Il Comune, nell'esercizio della propria competenza in materia di tutela della salute pubblica e del benessere socio-economico dei cittadini, può regolamentare gli orari di apertura e di funzionamento degli esercizi e degli apparecchi per il gioco lecito, al fine di prevenire e contrastare il fenomeno del gioco d'azzardo patologico, anche differenziando il trattamento in base alla natura dell'operatore economico e dei giochi praticabili, senza che ciò integri un vizio di irragionevolezza o di disparità di trattamento. Tale potere regolamentare comunale non è vincolato dall'Intesa raggiunta in sede di Conferenza Unificata Stato-Regioni, in quanto tale Intesa non ha carattere cogente in assenza del necessario recepimento da parte del Ministero competente. Pertanto, il Comune può adottare una disciplina degli orari di esercizio degli apparecchi da gioco anche in difformità rispetto alle indicazioni contenute nell'Intesa, purché essa risulti adeguatamente motivata in relazione alle specifiche esigenze di tutela della salute pubblica e del contesto socio-economico locale. Il procedimento di formazione del regolamento comunale, in quanto atto normativo, non è soggetto agli obblighi di partecipazione e di motivazione analitica previsti dalla legge n. 241/1990 per i procedimenti amministrativi.