Cassazione penale Sez. II sentenza n. 48324 del 7 dicembre 2015

ECLI:IT:CASS:2015:48324PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nell'ambito del giudizio di riesame delle misure cautelari personali, è tenuto a verificare la congruità e la logicità della motivazione del provvedimento impugnato in ordine alla sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza e delle esigenze cautelari, senza poter sindacare la ricostruzione dei fatti e la valutazione delle risultanze probatorie operata dal giudice di merito. Il controllo di legittimità sulla motivazione del provvedimento cautelare si limita a riscontrare l'eventuale violazione di specifiche norme di legge, l'assenza di motivazione o la sua manifesta illogicità, senza poter sostituire la propria valutazione a quella del giudice di merito. Pertanto, le censure difensive che si risolvono in una mera prospettazione di una diversa valutazione di circostanze già esaminate dal giudice di merito sono inammissibili in sede di legittimità, essendo precluso al giudice di cassazione un riesame nel merito delle valutazioni compiute dal tribunale del riesame. La motivazione del provvedimento cautelare deve dare conto in modo adeguato delle ragioni che hanno indotto il giudice a ritenere sussistenti i gravi indizi di colpevolezza e le esigenze cautelari, sulla base di una valutazione logica e coerente degli elementi probatori, senza che possa essere censurata in sede di legittimità la scelta del giudice di merito di privilegiare talune fonti di prova rispetto ad altre.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GENTILE Mario - Presidente

Dott. DE CRESCIENZO Ugo - Consigliere

Dott. AGOSTINACCHIO Luigi - rel. Consigliere

Dott. PARDO Ignazio - Consigliere

Dott. RECCHIONE Sandra - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la ordinanza in data 10/08/2015 del Tribunale di Roma in funzione di giudice del riesame;
visti gli atti, l'ordinanza e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. ((omissis));
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. ((omissis)), che ha concluso chiedendo l'inammissibilita' del ricorso;
sentito il difensore dell'imputato, avv. (OMISSIS) del foro di (OMISSIS).
RITENUTO IN FATTO…

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