L'assegnazione definitiva di una rivendita di generi di monopolio è condizionata alla mancata estensione all'assegnatario degli effetti di un eventuale accoglimento della revocatoria fallimentare promossa nei confronti del precedente titolare. L'Amministrazione, nelle more della definizione del giudizio di revocatoria, può adottare provvedimenti di gerenza provvisoria della rivendita in favore del nuovo assegnatario, senza che ciò pregiudichi la posizione di quest'ultimo. Qualora la revocatoria fallimentare sia definitivamente accolta, l'assegnazione della rivendita decade, con conseguente obbligo di restituzione dell'azienda agli organi fallimentari. Il giudizio di legittimità sull'assegnazione definitiva della rivendita diviene improcedibile per sopravvenuta carenza di interesse, una volta che gli atti impugnati abbiano esaurito i loro effetti e l'Amministrazione abbia adottato nuovi provvedimenti che abbiano ridefinito l'assetto degli interessi in gioco, rendendo certa e definitiva l'inutilità di una pronuncia di merito. In tal caso, il giudice non può procedere d'ufficio alla declaratoria di mera illegittimità del provvedimento amministrativo, strumentale alla proposizione di una successiva domanda di risarcimento del danno, in assenza di una specifica richiesta di accertamento ai sensi dell'art. 34, comma 3, del Codice del processo amministrativo.