Il provvedimento di decadenza dall'assegnazione di un terreno, adottato ai sensi dell'art. 35 bis della legge provinciale n. 15 del 1972, costituisce un atto conclusivo di un autonomo procedimento amministrativo, dotato di diretta capacità lesiva e, pertanto, soggetto all'onere di immediata impugnazione da parte del destinatario, a pena di inammissibilità del successivo ricorso avverso il decreto di espropriazione, in quanto, in difetto dell'annullamento della delibera dichiarativa della decadenza, l'interessato non ritrarrebbe alcuna utilità giuridica od economica dall'eliminazione del provvedimento espropriativo, restando comunque privo del titolo di proprietà per effetto del provvedimento di decadenza divenuto inoppugnabile. La delibera di decadenza dall'assegnazione di un terreno, adottata ai sensi della normativa provinciale, non può essere qualificata come mero atto endoprocedimentale, privo di autonoma capacità lesiva, in quanto esaurisce e definisce un autonomo procedimento amministrativo, fondato su distinti presupposti di fatto e di diritto rispetto al successivo decreto di espropriazione, e costituisce il presupposto per l'avvio di tale distinto e consequenziale procedimento espropriativo. Pertanto, il provvedimento di decadenza, lungi dal limitarsi a "preparare" la determinazione espropriativa, è dotato di una diretta capacità pregiudizievole che ne impone l'immediata impugnazione da parte del destinatario, a pena di inammissibilità del successivo ricorso avverso il decreto di espropriazione, in quanto, in difetto dell'annullamento della delibera dichiarativa della decadenza, divenuta inoppugnabile, l'interessato non ritrarrebbe alcuna utilità giuridica od economica dall'eliminazione del provvedimento espropriativo, restando comunque privo del titolo di proprietà.