In pendenza di una domanda di condono edilizio, l'amministrazione comunale è tenuta a motivare adeguatamente l'ordinanza di demolizione di manufatti, verificando se gli stessi rientrino o meno nell'ambito della richiesta di sanatoria, in quanto l'art. 44 della legge n. 47/1985 dispone la sospensione dei procedimenti amministrativi sanzionatori fino alla definizione del procedimento di condono. L'omessa valutazione di tale circostanza determina l'illegittimità dell'ordinanza di demolizione per difetto di motivazione, in quanto l'amministrazione deve preliminarmente accertare la sussistenza dei presupposti per l'adozione del provvedimento sanzionatorio, tenendo conto della pendenza del procedimento di condono edilizio. Il principio di diritto che emerge dalla sentenza è che, in presenza di una domanda di condono edilizio, l'amministrazione comunale non può procedere all'adozione di provvedimenti sanzionatori, quali l'ordine di demolizione, senza prima verificare se i manufatti oggetto del provvedimento rientrino o meno nell'ambito della richiesta di sanatoria, in quanto la legge impone la sospensione dei procedimenti amministrativi fino alla definizione del procedimento di condono. Tale verifica preliminare è necessaria al fine di garantire il corretto esercizio del potere amministrativo e il rispetto del principio di legalità, evitando l'adozione di provvedimenti illegittimi per difetto di motivazione. La mancata valutazione di tale circostanza determina l'annullamento dell'ordinanza di demolizione per vizio di legittimità.