Il giudice amministrativo, nell'ambito del giudizio di ottemperanza, è tenuto a verificare l'esatto adempimento dell'amministrazione all'obbligo di conformarsi al giudicato, al fine di far conseguire concretamente all'interessato l'utilità o il bene della vita già riconosciutogli in sede di cognizione. L'effetto conformativo della sentenza di annullamento non si esaurisce nella mera riedizione del potere amministrativo, ma si estende anche alla fase esecutiva del nuovo provvedimento adottato, comprendendo tutte le azioni necessarie al conseguimento dell'effettiva realizzazione dell'interesse sostanziale riconosciuto con la sentenza. Pertanto, il giudice dell'ottemperanza può ordinare all'amministrazione di dare piena ed effettiva esecuzione al giudicato, anche quando il contenuto del successivo provvedimento adottato in sede di riesercizio del potere abbia natura discrezionale o comunque non sia del tutto vincolato. In caso di ulteriore inerzia dell'amministrazione, il giudice può nominare un commissario ad acta per l'adozione degli atti necessari all'esecuzione del giudicato, condannando altresì l'amministrazione al pagamento di una penalità di mora ai sensi dell'art. 114, comma 4, lett. e) del codice del processo amministrativo, a tutela dell'effettività della tutela giurisdizionale.