Cassazione penale Sez. V sentenza n. 26060 del 12 giugno 2019

ECLI:IT:CASS:2019:26060PEN

Massima

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Il dipendente dell'ufficio postale, nell'esercizio di poteri certificativi che si esplicano nel rilascio di documenti aventi efficacia probatoria, riveste la qualità di pubblico ufficiale, a prescindere dalla natura privatistica assunta dall'ente Poste Italiane. Pertanto, la falsificazione di ricevute di pagamento da parte di tale dipendente, al fine di consentire l'indebita riscossione di prestazioni previdenziali, integra il reato di falso ideologico in atto pubblico di cui all'art. 479 c.p. La condotta del pubblico ufficiale che attesta falsamente la presenza e la sottoscrizione dell'interessato sulla quietanza di pagamento configura una falsità ideologica, a prescindere dal fatto che l'imputato non abbia materialmente apposto alcuna firma sulle ricevute acquisite agli atti.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DE MARZO Giuseppe - Presidente

Dott. ROMANO Michele - Consigliere

Dott. CAPUTO Angelo - rel. Consigliere

Dott. SCORDAMAGLIA Irene - Consigliere

Dott. BORRELLI Paola - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 23/03/2018 della CORTE APPELLO di MESSINA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. CAPUTO ANGELO;
Uditi in pubblica udienza il Sostituto Procuratore Generale della Repubblica presso questa Corte di cassazione Dott.ssa PICARDI Antonietta, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
Con sentenza deliberata il 23/03/…

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