Consiglio di Stato sentenza n. 1005 del 2023

ECLI:IT:CDS:2023:1005SENT

Massima

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Il provvedimento di annullamento dell'autorizzazione paesaggistica da parte della Soprintendenza è legittimo quando l'atto comunale che ha rilasciato l'autorizzazione non contiene una adeguata e puntuale motivazione in ordine alla compatibilità dell'intervento edilizio con i valori paesaggistici tutelati, limitandosi a espressioni generiche e tautologiche. La Soprintendenza, nell'esercizio del proprio potere di controllo, può censurare il vizio di difetto di motivazione dell'atto comunale, rientrante nell'ambito del sindacato di legittimità di sua competenza, senza che ciò si traduca in un indebito riesame di merito delle determinazioni comunali. Infatti, la motivazione del provvedimento di annullamento deve illustrare in modo dettagliato le ragioni per cui l'intervento edilizio non risulta compatibile con le caratteristiche e le peculiarità paesaggistiche dell'area tutelata, anche attraverso la descrizione dell'edificio, del contesto paesaggistico in cui si colloca e del rapporto tra l'edificio e il contesto. Tali requisiti motivazionali non possono essere integrati a posteriori dalla relazione tecnica presentata dal privato, la quale non può rimediare alla carenza istruttoria e motivazionale dell'autorizzazione comunale originaria. Inoltre, la circostanza che il manufatto edilizio abbia carattere di essenzialità e infungibilità, ovvero che non sia qualificabile come opera voluttuaria, non incide sulla valutazione di compatibilità paesaggistica, così come non rileva il fatto che la Soprintendenza abbia in passato consentito la realizzazione del fabbricato principale, essendo necessario verificare la legittimità di ciascun singolo provvedimento autorizzatorio.

Sentenza completa

Pubblicato il 30/01/2023

N. 01005/2023REG.PROV.COLL.

N. 05602/2018 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Settima)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 5602 del 2018, proposto da Biagio Pica, rappresentato e difeso dall'avvocato Francesco Castiello, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia e domicilio eletto presso il suo studio in Roma, via Giuseppe Cerbara, 64;

contro

Comune di Centola, non costituito in giudizio;
Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le Province di Salerno e Avellino, rappresentati e difesi dall'Avvocatura Generale dello Stato, domiciliataria ex lege in Roma, via dei Portoghesi, 12;

per la riforma

della sentenza del Tribunale Amministra…

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