Cassazione penale Sez. I sentenza n. 49794 del 30 ottobre 2017

ECLI:IT:CASS:2017:49794PEN

Massima

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Il giudizio di pericolosità sociale di una persona sottoposta a misura di sicurezza della libertà vigilata deve essere fondato su un accertamento completo e approfondito della sua situazione, tenendo conto di tutti gli elementi rilevanti, inclusi eventuali precedenti provvedimenti giudiziari che abbiano escluso o ridotto tale pericolosità. Non è sufficiente basarsi solo su denunce o procedimenti penali pendenti, senza una valutazione concreta della effettiva sussistenza e gravità degli illeciti contestati e del loro significato in termini di pericolosità sociale. Il giudice è tenuto a motivare adeguatamente la propria decisione, rispondendo puntualmente a tutti i motivi di impugnazione dedotti dalla difesa, al fine di consentire un effettivo controllo di legittimità sulla valutazione della perdurante pericolosità sociale dell'interessato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CARCANO Domenico - Presidente

Dott. VANNUCCI Marco - rel. Consigliere

Dott. SARACENO ((omissis)) - Consigliere

Dott. MANCUSO ((omissis)) - Consigliere

Dott. CENTONZE Alessandro - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 11/01/2017 del TRIB. SORVEGLIANZA di TARANTO;
Lette le conclusioni del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale, Dott. ((omissis)), che ha chiesto l'annullamento dell'ordinanza impugnata con rinvio al Tribunale di sorveglianza di Taranto per nuovo accertamento della pericolosita'.
OSSERVATO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
che con sentenza, irrevocabile, emessa il 17 luglio 2012 la Cort…

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