Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 39918 del 26 settembre 2014

ECLI:IT:CASS:2014:39918PEN

Massima

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Il reato di maltrattamenti in famiglia di cui all'art. 572 c.p. si configura quando vi sia una condotta abituale e reiterata di violenza fisica e morale, anche in assenza di lesioni gravi, che cagioni sofferenze e umiliazioni tali da compromettere gravemente la serenità e la dignità dei familiari. Tale condotta abituale e sistematica, che si protrae nel tempo, integra il requisito della abitualità richiesto dalla norma, a prescindere dalla gravità delle singole condotte violente. Il giudice di merito, nel valutare la sussistenza del reato, ha il potere-dovere di apprezzare nel loro complesso gli episodi di maltrattamento, senza limitarsi a una mera sommatoria degli stessi, e di ricostruire in modo logico e coerente il quadro probatorio, senza che tale valutazione possa essere sindacata in sede di legittimità se sorretta da adeguata motivazione. La Corte di Cassazione, infatti, non può sostituire la propria valutazione a quella del giudice di merito, ma deve limitarsi a verificare la correttezza giuridica e la logicità della motivazione, senza poter riesaminare il merito della vicenda processuale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MILO Nicola - Presidente

Dott. LEO Guglielmo - Consigliere

Dott. PETRUZZELLIS Anna - Consigliere

Dott. VILLONI Orlando - Consigliere

Dott. BASSI A. - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 263/2009 CORTE APPELLO di MESSINA, del 25/09/2013;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 08/07/2014 la relazione fatta dal Consigliere Dott. ALESSANDRA BASSI;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. ((omissis)), che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

udito, per la parte civile, Avv. (OMISSIS).

RITENUTO IN FATTO

1. Con sentenza del 25 sette…

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