Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 24776 del 14 giugno 2016

ECLI:IT:CASS:2016:24776PEN

Massima

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Il possesso di una quantità di sostanza stupefacente, anche se suddivisa in dosi e diversamente collocata, integra il reato di detenzione ai fini di spaccio qualora, sulla base di elementi oggettivi come il reddito insufficiente dell'imputato, l'assenza di prelievi bancari in prossimità dell'acquisto e la mancanza di giustificazioni plausibili circa la destinazione della droga, si possa concludere oltre ogni ragionevole dubbio che la sostanza fosse destinata allo spaccio e non al solo consumo personale. Tuttavia, in caso di modifiche normative intervenute successivamente alla condanna, il giudice è tenuto a rivalutare la misura della pena applicata in base ai nuovi parametri edittali più favorevoli all'imputato, in ossequio ai principi di uguaglianza, proporzionalità e finalità rieducativa della sanzione penale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PAOLONI Giacomo - Presidente

Dott. GIANESINI Maurizio - Consigliere

Dott. PETRUZZELLIS Anna - Consigliere

Dott. TRONCI Andrea - rel. Consigliere

Dott. RICCIARELLI Massimo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 20 dicembre 2013 della CORTE APPELLO di MILANO;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita, in PUBBLICA UDIENZA del 25 maggio 2016, la relazione svolta dal Consigliere Dott. TRONCI ANDREA;
Udito il Procuratore Generale, in persona del Sost. PG Dott. ANGELILLIS CIRO, che ha concluso per l'annullamento con rinvio della sentenza impugnata, limitatamente al trattamento sanzionatorio.
RITENUTO IN FATTO
1. Con sen…

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