Il diniego di condono edilizio e di sanatoria è legittimo quando: 1. Le opere abusive dichiarate nella domanda di condono presentano una consistenza e dimensioni difformi da quelle effettivamente realizzate, come accertato attraverso rilievi fotografici e documentali, in quanto ciò comporta la mancanza dei presupposti per l'accoglimento della domanda di condono. 2. Le opere abusive sono state realizzate successivamente all'apposizione di vincoli di inedificabilità assoluta sull'area, come la fascia di 300 metri dalla battigia del mare, in contrasto con le previsioni normative che impediscono la sanatoria di tali interventi. 3. Le opere abusive risultano insistere su area demaniale marittima, in assenza delle necessarie autorizzazioni, rendendo le stesse non suscettibili di sanatoria. 4. Non è stata data prova dell'effettiva realizzazione delle opere abusive entro il termine del 1° ottobre 1983, come richiesto dalla normativa sul condono edilizio, essendo emerso che le stesse sono state ampliate e modificate in epoca successiva. In tali ipotesi, il diniego di condono e di sanatoria, nonché l'ordine di demolizione delle opere abusive, risultano pienamente legittimi, in quanto l'amministrazione è vincolata all'applicazione della normativa vigente, senza alcun margine di discrezionalità. Ciò anche in presenza di eventuali vizi di incompetenza relativa dell'organo che ha adottato i provvedimenti, atteso il carattere vincolato dell'attività amministrativa.