Cassazione penale Sez. I sentenza n. 26192 del 5 luglio 2011

ECLI:IT:CASS:2011:26192PEN

Massima

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Il riconoscimento del vincolo della continuazione tra più reati commessi da un soggetto partecipe di un'associazione di tipo mafioso richiede un'attenta valutazione del nesso teleologico tra tali reati e l'originario disegno criminoso comune agli associati, anche quando la condanna per il reato associativo sia già divenuta irrevocabile. Pertanto, il giudice deve esaminare approfonditamente l'effettiva sussistenza di tale collegamento, senza limitarsi a considerazioni meramente formali circa lo stato di irrevocabilità delle singole sentenze di condanna, al fine di accertare se i diversi reati siano stati commessi in esecuzione di un unico programma delinquenziale maturato nell'ambito dell'associazione criminale. Solo in tal caso, infatti, potrà trovare applicazione la disciplina del reato continuato, consentendo una più adeguata commisurazione della pena complessiva.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GIORDANO Umberto - Presidente

Dott. CAIAZZO Luigi P. - rel. Consigliere

Dott. TARDIO Angela - Consigliere

Dott. CASSANO Margherita - Consigliere

Dott. CAPRIOGLIO Piera M.S. - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) FI. NI. , N. IL (OMESSO);

avverso l'ordinanza n. 167/2010 CORTE APPELLO di SALERNO, del 02/07/2010;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. LUIGI PIETRO CAIAZZO;

lette le conclusioni del PG Dott. ((omissis)), che ha chiesto dichiararsi inammissibile il ricorso.

RITENUTO IN FATTO

Con ordinanza in data 2.7.2010 la Corte di appello di Salerno, definendo l'incidente di esecuzione solle…

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