Cassazione penale Sez. I sentenza n. 25768 del 5 luglio 2022

ECLI:IT:CASS:2022:25768PEN

Massima

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Il provvedimento di sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno nel comune di residenza impone al soggetto sottoposto prescrizioni specifiche, la cui violazione integra il reato di cui all'art. 75 del d.lgs. n. 159/2011. Pertanto, la condanna per tale reato è legittima anche quando la prescrizione violata, pur non espressamente prevista nel provvedimento, sia stata successivamente specificata dall'autorità di pubblica sicurezza, purché tale specificazione non comporti un aggravamento delle prescrizioni originariamente imposte. Inoltre, il termine di prescrizione del reato di cui all'art. 75 del d.lgs. n. 159/2011 è determinato in base al massimo edittale aumentato per effetto della recidiva reiterata pluriaggravata, ai sensi dell'art. 99, comma 4, c.p., senza che sia decorso prima della pronuncia della sentenza di secondo grado.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SANDRINI Enrico Giusepp - Presidente

Dott. BONI Monica - Consigliere

Dott. FIORDALISI Domenico - Consigliere

Dott. BIANCHI Michele - rel. Consigliere

Dott. CENTONZE Alessandro - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 14/02/2020 della CORTE APPELLO di BARI;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere BIANCHI MICHELE;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore COCOMELLO ASSUNTA che ha concluso chiedendo l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con sentenza pronunciata in data 14 febbraio 2020 la Corte di appello di Bari ha confermato la sentenz…

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