Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 20081 del 20 maggio 2011

ECLI:IT:CASS:2011:20081PEN

Massima

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Il pubblico ufficiale o l'incaricato di pubblico servizio che, abusando della propria posizione, accetta o riceve denaro o altra utilità da privati per compiere atti contrari ai doveri d'ufficio, ovvero per omettere o ritardare atti del proprio ufficio, integra il delitto di corruzione, il quale si consuma con la dazione o ricezione dell'utilità, anche se questa avviene in epoca successiva rispetto all'atto compiuto o omesso. Inoltre, il pubblico ufficiale che, avvalendosi di artifici e falsificazioni documentali, procura indebitamente il trasferimento di strutture sanitarie presso altre Aziende Sanitarie Locali e il loro accreditamento presso il Servizio Sanitario Nazionale, al fine di ottenere maggiori rimborsi per prestazioni mai effettivamente erogate, commette il delitto di peculato. Tali condotte, poste in essere in concorso con imprenditori privati, possono integrare anche il reato di associazione per delinquere finalizzata al sistematico depauperamento di risorse pubbliche e all'illecito arricchimento degli associati, attraverso una pluralità di reati-fine, quali falso, truffa e abuso d'ufficio. La posizione di consapevole illegalità in cui versano i privati non esclude la configurabilità del reato di corruzione, in quanto non determina una situazione di soggezione e costrizione da parte del pubblico ufficiale, bensì una posizione di sostanziale parità tra i concorrenti nell'illecito.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DI VIRGINIO Adolfo - Presidente

Dott. SERPICO Francesco - Consigliere

Dott. GRAMENDOLA Francesco P. - Consigliere

Dott. ROTUNDO Vincenzo - Consigliere

Dott. FAZIO ((omissis)) - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMESSO);

(OMESSO);

(OMESSO);

(OMESSO);

avverso la sentenza del 19 dicembre 2009 della Corte di Appello di Roma;

visti gli atti, il provvedimento denunziato e il ricorso;

udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. ((omissis)) Fazio;

udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. SALVI Giovanni, che ha concluso chiedendo:

annullamento senza rinvio nei confronti del (OMESSO), relativamente…

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