Il diritto della persona offesa costituitasi parte civile di proporre impugnazione, ai soli effetti civili, avverso la sentenza di proscioglimento pronunciata dal giudice di pace, sussiste anche quando il procedimento non sia stato instaurato con il ricorso immediato previsto dal D.Lgs. n. 274 del 2000, art. 21, in quanto il successivo art. 38 del medesimo testo normativo ha carattere estensivo e non limitativo, consentendo alla parte civile di esercitare tale facoltà in applicazione della regola generale dettata dall'art. 576 c.p.p. La peculiare impugnazione, anche agli effetti penali, riservata al ricorrente che abbia chiesto direttamente la citazione a giudizio dell'imputato ai sensi dell'art. 21 del D.Lgs. n. 274/2000, non implica l'abrogazione tacita dell'art. 576 c.p.p., che trova integrale applicazione anche nel processo davanti al giudice di pace. Pertanto, la parte civile può proporre impugnazione, ai soli effetti civili, avverso la sentenza di proscioglimento del giudice di pace, indipendentemente dalle modalità di instaurazione del procedimento, in applicazione della disciplina generale prevista dall'art. 576 c.p.p., la cui portata estensiva è confermata dal successivo art. 38 del D.Lgs. n. 274/2000.