Cassazione penale Sez. V sentenza n. 33104 del 25 novembre 2020

ECLI:IT:CASS:2020:33104PEN

Massima

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Il possesso o la fabbricazione di documenti di identificazione falsi (art. 497-bis c.p.) e la falsa attestazione della propria identità personale (art. 496 c.p.) costituiscono fattispecie autonome e concorrenti, in quanto la prima incrimina il mero possesso o la fabbricazione del documento falso, indipendentemente dal suo successivo utilizzo, mentre la seconda punisce la condotta di chi, interrogato sulla propria identità, fornisce false dichiarazioni. L'utilizzazione del documento falso, pur essendo elemento tipico della fattispecie di falsa attestazione, non è invece rilevante ai fini della configurabilità del reato di possesso o fabbricazione di documenti falsi. Pertanto, le due norme incriminatrici tutelano beni giuridici distinti - l'affidabilità dell'identificazione personale e la genuinità del documento - e la loro applicazione concorre, non sussistendo alcun rapporto di specialità tra le stesse. Inoltre, la disciplina in tema di uso di atto falso, che sanziona l'utilizzatore del documento solo al di fuori dell'ipotesi di concorso nella contraffazione, non è invocabile nel caso di specie, in quanto i reati di possesso o fabbricazione di documenti falsi (art. 497-bis c.p.) e di uso di atto falso (art. 489 c.p.) sono integrati da condotte differenti e tutelano beni giuridici diversi, concorrendo pertanto.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CATENA Rossella - Presidente

Dott. MICCOLI Grazia - Consigliere

Dott. CALASELICE Barbara - Consigliere

Dott. ROMANO Michele - rel. Consigliere

Dott. BORRELLI Paola - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da;:
(OMISSIS), nato in (OMISSIS);
avverso la sentenza del 17/02/2020 della Corte di appello di Milano;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere Dott. Michele Romano;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. Mignolo Olga, che ha concluso chiedendo che il ricorso sia dichiarato inammissibile.
RITENUTO IN FATTO
1. Con la sentenza in epigrafe la Corte di appello di Milano ha confermato la sentenza del…

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