Il decreto di condanna al pagamento di somme a titolo di equa riparazione ex lege n. 89/2001, divenuto definitivo per mancata impugnazione, costituisce un titolo esecutivo idoneo a fungere da base per l'azione di ottemperanza, in quanto equiparato al giudicato sotto il profilo della natura decisoria in materia di diritti soggettivi. L'Amministrazione soccombente è pertanto tenuta a dare esecuzione al decreto, previo integrale assolvimento da parte del creditore degli obblighi di comunicazione previsti dalla legge di stabilità n. 208/2015, entro il termine di 60 giorni dalla notificazione o comunicazione della sentenza di ottemperanza. In caso di ulteriore inerzia, il giudice può nominare un commissario ad acta, con facoltà di delega, incaricato di compiere tutti gli atti necessari all'esecuzione, anche mediante modifiche di bilancio, a spese dell'Amministrazione inadempiente. Il giudice può altresì condannare l'Amministrazione al pagamento di una somma di denaro, a titolo di astreinte, pari agli interessi legali per ogni giorno di ritardo nell'esecuzione della sentenza, a decorrere dalla comunicazione o notificazione dell'ordine di pagamento e non oltre lo scadere del termine per l'insediamento del commissario ad acta. Le spese di giudizio sono poste a carico dell'Amministrazione soccombente.