Il giudice amministrativo di ultima istanza, nell'esercizio della propria giurisdizione, può dichiarare inammissibile il ricorso introduttivo del giudizio di primo grado per mancata notifica ai controinteressati, senza che ciò integri un eccesso di potere giurisdizionale o un diniego di giurisdizione sindacabile in cassazione. Tale decisione, infatti, rientra nell'ambito dei limiti interni della giurisdizione amministrativa e non investe la sussistenza e i confini esterni del potere giurisdizionale del giudice speciale. L'interpretazione e l'applicazione delle norme processuali, anche se comportino errori in iudicando o in procedendo, non sono sindacabili in cassazione per motivi inerenti alla giurisdizione, in quanto costituiscono il proprium dell'attività giurisdizionale. Il controllo della Corte di Cassazione è, pertanto, limitato ai soli casi di difetto assoluto o relativo di giurisdizione, non estendendosi agli errori di diritto o di fatto commessi dal giudice amministrativo nell'esercizio della propria giurisdizione. Tale principio è conforme all'autonomia procedurale riconosciuta agli Stati membri dall'ordinamento dell'Unione Europea, a condizione che le modalità processuali non rendano in pratica impossibile o eccessivamente difficile l'esercizio dei diritti conferiti dall'Unione.