Cassazione penale Sez. IV sentenza n. 15036 del 7 aprile 2009

ECLI:IT:CASS:2009:15036PEN

Massima

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Il reato di furto aggravato di un'autovettura si estingue per prescrizione quando, nonostante la concessione delle attenuanti generiche equivalenti all'aggravante e alla recidiva, il tempo trascorso dalla commissione del fatto supera il termine prescrizionale previsto dalla legge, senza che vi siano state sospensioni del decorso della prescrizione. In tali casi, la sentenza di condanna deve essere annullata senza rinvio, anche quando l'imputato abbia confessato la propria responsabilità, in quanto il decorso del tempo ha fatto venir meno l'interesse pubblico alla punizione del reato. La prescrizione rappresenta un istituto di diritto sostanziale che determina l'estinzione del reato per il decorso di un determinato lasso temporale, senza che sia necessaria alcuna pronuncia di merito sulla responsabilità dell'imputato. Essa opera automaticamente una volta maturati i termini previsti dalla legge, indipendentemente dalla gravità del fatto o dalla confessione dell'imputato, in quanto l'interesse pubblico alla punizione del reato viene meno per il venir meno dell'attualità dell'illecito a causa del tempo trascorso. Il giudice, una volta accertata la sussistenza della prescrizione, è pertanto tenuto ad annullare senza rinvio la sentenza di condanna, non potendo in alcun modo procedere all'accertamento della responsabilità dell'imputato o all'irrogazione di una sanzione. La declaratoria di estinzione del reato per prescrizione, infatti, impedisce qualsiasi ulteriore indagine o giudizio sul fatto, precludendo definitivamente la possibilità di una pronuncia di merito. La massima si fonda sul principio per cui il decorso del tempo, sancito dalla legge come termine entro il quale l'azione penale deve essere esercitata, fa venir meno l'interesse pubblico alla punizione del reato, prevalendo sulla necessità di accertare la responsabilità dell'imputato e di irrogare la relativa sanzione. Ciò in quanto la prescrizione rappresenta un istituto di diritto sostanziale volto a garantire la certezza dei rapporti giuridici e la ragionevole durata del processo, impedendo che il procedimento penale si protragga all'infinito.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUARTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MORGIGNI Antonio - Presidente

Dott. CAMPANATO Graziana - Consigliere

Dott. VISCONTI Sergio - Consigliere

Dott. MASSAFRA Umberto - Consigliere

Dott. BLAIOTTA ((omissis)) - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA/ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

1) PROCURATORE GENERALE DELLA REPUBBLICA PRESSO CORTE D'APPELLO di MILANO;

e da

2) MI. MA. N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 13/04/2005 CORTE APPELLO di MILANO;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dott. VISCONTI SERGIO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. MONETTI Vito, che ha concluso per l'annullamento s…

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