Cassazione penale Sez. III sentenza n. 21292 del 1 giugno 2012

ECLI:IT:CASS:2012:21292PEN

Massima

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Il giudice, nel valutare la sussistenza delle esigenze cautelari ai fini dell'applicazione di una misura cautelare personale, deve considerare non solo il titolo di reato o l'astratta gravità della fattispecie, ma anche le concrete modalità di commissione del fatto, l'eventuale reiterazione della condotta e ogni altro elemento fattuale rilevante ai fini della valutazione della pericolosità sociale dell'indagato e del rischio di reiterazione del reato. Tali elementi, anche se già valutati ai fini dell'esame del quadro indiziario, possono essere legittimamente presi in considerazione anche per la verifica della sussistenza delle esigenze cautelari, in quanto espressivi della personalità e della condotta dell'indagato. La motivazione del provvedimento cautelare non è viziata da illogicità manifesta o da carenza di motivazione quando il giudice abbia adeguatamente valorizzato gli elementi fattuali rilevanti ai fini della valutazione della pericolosità sociale dell'indagato e del pericolo di reiterazione del reato, in conformità ai principi interpretativi consolidati nella giurisprudenza di legittimità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PETTI ((omissis)) del 17/05/2 -

Dott. LOMBARDI ((omissis)) SENTE -

Dott. MARINI Luigi rel. Consigliere N. 1 -

Dott. ANDREAZZA ((omissis)) REGISTRO GENER -

Dott. ANDRONIO ((omissis)) N. 01886/2 -

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

avverso l'ordinanza del 12/12/2011 del Tribunale di Lecce che, quale giudice del riesame, ha confermato la misura degli arresti domiciliari applicata in data 23/11/2011 dal Giudice delle indagini preliminari in sede in relazione al reato previsto dall'articolo 609 bis e articolo 81 cpv cod. pen.;

visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;

udita la relazione svolta…

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