Cassazione penale Sez. V sentenza n. 4827 del 2 febbraio 2024

ECLI:IT:CASS:2024:4827PEN

Massima

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Il falso ideologico in atto pubblico fidefacente commesso dal medico del pronto soccorso, mediante induzione in errore da parte del paziente che riferisce falsamente sintomi e circostanze di un incidente stradale, integra la responsabilità penale a titolo di concorso del paziente che, pur non essendo l'autore materiale del falso, ha contribuito dolosamente alla realizzazione del reato, in applicazione del principio di autoria mediata di cui all'art. 48 c.p. Tale condotta è punibile anche quando il medico autore materiale del falso sia stato assolto, in quanto il concorrente estraneo resta comunque punibile nei casi di autoria mediata. La diagnosi riportata nel certificato medico ha natura di fede privilegiata, essendo preordinata alla certificazione di una situazione caduta nella sfera conoscitiva del pubblico ufficiale, che assume rilievo giuridico esterno alla mera indicazione sanitaria o terapeutica. Pertanto, la falsità ideologica del certificato medico, anche in relazione a traumi non oggettivamente riscontrabili, integra il delitto di cui agli artt. 48, 476 co. 2 e 479 c.p., senza che rilevi la tipologia di accertamenti necessari per la diagnosi, essendo sufficiente che il certificato attesti l'esistenza di una determinata patologia da parte del pubblico ufficiale che lo forma. La riqualificazione giuridica del fatto operata dal giudice di appello, da reato proprio del medico a reato di concorso del paziente mediante induzione in errore, non integra una violazione del principio di correlazione tra accusa e sentenza, in quanto la responsabilità dell'autore mediato realizza un particolare e qualificato comportamento del tutto compatibile con il contributo sotteso dalla formula di cui all'art. 110 c.p., originariamente contestato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta da:

Dott. ZAZA Carlo - Presidente

Dott. MASINI Tiziano - Consigliere

Dott. SGUBBI Vincenzo - Relatore

Dott. RENOLDI Carlo - Consigliere

Dott. BIFULCO Daniela - Consigliere

ha pronunciato la seguente

SENTENZA
sui ricorsi proposti da:
Mi.Lo. nato a L il (Omissis)
Le.An. nato a C il (Omissis)
Ma.Do. nato a G il (Omissis)
De.An. nato a M il (Omissis)
Le.Ma. nato a T il (Omissis)
Mi.An. nato a S il (Omissis)
Mi.To. nato a G il (Omissis)
Mi.Gr. nato a S il (Omissis)
Mo.Al. nato a M il (Omissis)
Mo.Sa. nato a M il (Omissis)
avverso la sentenza del 13/01/2023 della CORTE APPELLO di LECCE
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso; udita la relazione svolta dal Consigliere VINCENZO SGUBBI;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore PAOLA MASTROBERARDINO

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