Cassazione penale Sez. II sentenza n. 4365 del 30 gennaio 2018

ECLI:IT:CASS:2018:4365PEN

Massima

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Il reato di usura si configura quando il tasso di interesse applicato, anche se non espressamente pattuito, risulti manifestamente sproporzionato rispetto alla prestazione di denaro erogata, in violazione del limite legale previsto dalla normativa di settore, in quanto tale squilibrio economico tra le prestazioni contrattuali integra lo sfruttamento dello stato di bisogno del soggetto finanziato. A tal fine, il giudice deve valutare complessivamente le condizioni economiche e personali delle parti, l'entità del prestito, la durata del rapporto, l'ammontare degli interessi effettivamente corrisposti e ogni altro elemento utile a ricostruire la reale portata dell'operazione, senza che sia necessaria la prova di un intento specifico di approfittare dello stato di difficoltà del soggetto finanziato. Inoltre, la condanna per il reato di usura può essere pronunciata anche quando l'accordo usurario non sia stato formalizzato in un contratto, ma risulti da una pluralità di elementi indiziari convergenti, come la sproporzione tra la somma erogata e quella restituita, la brevità del termine di restituzione, la modalità di restituzione mediante cambiali o titoli di credito, nonché le condizioni personali e patrimoniali delle parti. Infine, il giudice di merito gode di ampia discrezionalità nella valutazione delle prove e nella ricostruzione del fatto, la cui motivazione è incensurabile in sede di legittimità, salvo che non risulti manifestamente illogica, contraddittoria o carente.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DIOTALLEVI Giovanni - Presidente

Dott. IASILLO Adriano - rel. Consigliere

Dott. RAGO Geppino - Consigliere

Dott. CIANFROCCA Pierluigi - Consigliere

Dott. RECCHIONE Sandra - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), (n. il (OMISSIS));
avverso la sentenza della Corte di Appello di Firenze, 2 Sezione penale, in data 15/12/2014.
Sentita la relazione della causa fatta, in pubblica udienza, dal Consigliere Dott. IASILLO Adriano.
Udita la requisitoria del Sostituto Procuratore Generale, Dottor PRATOLA Gianluigi, il quale ha concluso chiedendo l'inammissibilita' del ricorso.
Udito l'Avvocato (OMISSIS), difensore della Parte Civile (OMISSIS), il quale ha concluso chiedendo l'in…

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