Cassazione penale Sez. III sentenza n. 48701 del 10 dicembre 2015

ECLI:IT:CASS:2015:48701PEN

Massima

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La chiamata in correità, per integrare un grave indizio di colpevolezza ai fini dell'adozione di una misura cautelare personale, deve essere valutata dal giudice sotto un duplice profilo: intrinseco, in relazione alla precisione, coerenza interna e ragionevolezza della dichiarazione, nonché al grado di interesse dell'autore per la specifica accusa, alla luce della sua personalità e dei motivi che lo hanno indotto a coinvolgere l'indagato; estrinseco, in ordine all'esistenza di elementi obiettivi che la confermino o la smentiscano, nonché alla presenza di riscontri esterni di qualsiasi natura, rappresentativi o logici, dotati di consistenza tale da resistere agli elementi di segno opposto eventualmente dedotti dall'accusato. Solo quando l'indagine del giudice di merito abbia avuto esito positivo in relazione a entrambi i profili indicati, la chiamata in correità può integrare un grave indizio di colpevolezza ai sensi dell'art. 273 c.p.p. Inoltre, i gravi indizi di colpevolezza, ai fini dell'adozione di una misura cautelare, non costituiscono una prova piena, ma rappresentano una "prova allo stato degli atti", valutata dal giudice quando la formazione del materiale probatorio è ancora in corso e non è stato sottoposto al vaglio del contraddittorio dibattimentale, essendo questo aspetto dinamico e non la loro differente capacità dimostrativa a contraddistinguerli rispetto alla prova idonea a giustificare la pronuncia di condanna.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FRANCO Amedeo - Presidente

Dott. DE MASI Oronzo - Consigliere

Dott. MOCCI Mauro - Consigliere

Dott. DI STASI Antonella - Consigliere

Dott. SCARCELLA Alessio - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), n. (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del tribunale della liberta' di CATANIA in data 5/05/2015;
visti gli atti, il provvedimento denunziato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere ((omissis));
udite le conclusioni del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott.ssa FILIPPI Paola che ha chiesto il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con ordinanza emessa in data 5/05/2015, depositata in data 1/06/2015, il tribunale del riesame di…

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