Cassazione penale Sez. III sentenza n. 20269 del 25 maggio 2022

ECLI:IT:CASS:2022:20269PEN

Massima

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Il giudice, nel valutare l'istanza di revoca o sostituzione di una misura cautelare, è tenuto a verificare la sussistenza di elementi nuovi idonei a superare il giudicato cautelare formatosi in sede di riesame, senza poter riesaminare questioni già decise, salvo il sopravvenire di circostanze di fatto o di diritto che ne giustifichino una rivalutazione. Ove non emergano tali elementi, il giudice può confermare la misura cautelare in atto, motivando sulla persistenza del pericolo di recidiva sulla base delle concrete modalità del fatto, dell'incapacità dell'indagato di controllare i propri impulsi sessuali e dell'inidoneità di misure meno afflittive a fronteggiare adeguatamente tale esigenza cautelare, anche in presenza di un considerevole lasso di tempo trascorso dalla commissione del reato, salvo che non emergano specifici elementi idonei a superare la presunzione di adeguatezza della misura cautelare in atto.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MARINI Luigi - Presidente

Dott. GALTERIO Donatella - Consigliere

Dott. ACETO Aldo - Consigliere

Dott. GAI Emanuela - rel. Consigliere

Dott. ZUNICA Fabio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 05/01/2022 del Tribunale di Caltanissetta;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere ((omissis));
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. MOLINO Pietro, che ha concluso chiedendo l'inammissibilita' del ricorso;
udito per l'indagato l'avv. (OMISSIS), che ha concluso chiedendo l'accoglimento del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
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