Cassazione penale Sez. II sentenza n. 15742 del 5 aprile 2013

ECLI:IT:CASS:2013:15742PEN

Massima

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Il vizio parziale di mente, riconosciuto ai sensi dell'art. 89 c.p., comporta la riduzione della pena per i reati commessi, in quanto la capacità di intendere e di volere dell'imputato risulta diminuita, pur non essendo esclusa del tutto. Tale circostanza attenua la responsabilità penale dell'imputato, in quanto la sua capacità di comprendere la portata illecita del proprio agire e di autodeterminarsi liberamente è stata compromessa, seppure in misura parziale. Il giudice, nel valutare la sussistenza e l'incidenza del vizio parziale di mente, deve tenere conto di tutti gli elementi emersi nel corso del processo, al fine di accertare il grado di compromissione delle facoltà mentali dell'imputato al momento della commissione del fatto. La riduzione della pena conseguente al riconoscimento del vizio parziale di mente rappresenta una forma di tutela della dignità della persona e del principio di proporzionalità della pena, in quanto consente di modulare il trattamento sanzionatorio in base alle effettive capacità dell'imputato e alla sua effettiva pericolosità sociale, al fine di garantire una risposta punitiva adeguata e rispettosa della sua condizione psichica.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CARMENINI Secondo L. - Presidente

Dott. CASUCCI Giuliano - Consigliere

Dott. PRESTIPINO Antonio - Consigliere

Dott. DE CRESCIENZO Ugo - Consigliere

Dott. DIOTALLEVI Giovan - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

avverso la sentenza della Corte d'appello di Trento emessa in data 9 novembre 2011;

Sentita la relazione della causa fatta dal Consigliere Dott. Giovanni Diotallevi;

Udita la requisitoria del Sostituto Procuratore Generale, Dott. Stabile Carmine il quale ha concluso chiedendo la declaratoria d'inammissibilita' del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

(OMISSIS) ricorre avverso la sentenza della Corte d'appel…

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