Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 42796 del 17 novembre 2008

ECLI:IT:CASS:2008:42796PEN

Massima

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Il notaio che redige un atto pubblico di compravendita non commette il reato di falso ideologico, né può essere ritenuto concorrente nei reati di abuso d'ufficio e truffa aggravata, qualora l'atto rappresenti correttamente l'oggetto del contratto, senza alcuna intenzione di occultare la reale natura dei beni ceduti o di indurre in errore l'amministrazione finanziaria. In tali casi, in assenza di ulteriori elementi probatori che dimostrino una condotta di istigazione o collusione del notaio con i pubblici ufficiali, deve essere pronunciata sentenza di proscioglimento nel merito, anche quando i reati siano estinti per intervenuta prescrizione, in applicazione del principio di cui all'art. 129, comma 2, c.p.p.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. OLIVA Bruno - Presidente

Dott. MANNINO ((omissis)) - Consigliere

Dott. GRAMENDOLA Francesco P. - Consigliere

Dott. LANZA Luigi - Consigliere

Dott. FIDELBO Giorgio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Ca. Lo., nato a (OMESSO);

contro la sentenza del 13 giugno 2005 emessa dalla Corte d'appello di Bari;

visti gli atti, la sentenza impugnata e il ricorso;

sentita la relazione del Consigliere Dott. ((omissis));

sentito il Pubblico Ministero, nella persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. ((omissis)), che ha chiesto il rigetto del ricorso;

sentito l'avvocato ((omissis)), anc…

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